Brugnato è uno
dei centri più importanti della Val di Vara sia per
tradizione storica che per gli edifici monumentali ancora
esistenti.
Sorge attorno al nucleo dell'antica abbazia benedettina fondata
presumibilmente alla fine del VII secolo, in seguito all'arrivo
nel territorio di Brugnato dei monaci di San Colombano, subito
dopo conquista della Liguria da parte di Rotari, re dei Longobardi,
nel 644.
Preso sotto la protezione dei re longobardi il certò si ingrandì
e assunse importanza, ma ancor più benificio trasse dalla discesa
di Franchi in Italia. Con l'arrivo di Carlo Magno, il monastero
voltò le spalle ai longobardi, destinati ad essere sconfitti
dai franchi. Carlo Magno, riconoscente, donò altre terre al
monastero.
Nel 1133 Brugnato divenne sede Vescovile, emancipandosi dal
controllo della sede vescovile di Luni. Il palazzo vescovile
è ancora visibile in città, a testimonianza di questa importante
svolta per la storia di Brugnato.
L'accresciuta potenza causò contrasti con la
famiglia Malaspina, che rivendicava diritti sul borgo e su
molte terre circostanti. Nel XIV secolo, il vescovo venne
cacciato dai ghibellini, rifugiandosi a Pontremoli e la reggenza
del territorio passò prima sotto i Malaspina, poi
sotto i Fregoso e infine, nel XVI secolo, alla Repubblica
genovese.
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Curiosità |
Le origini del nome sono rintracciabili
già nello stemma araldico del comune, in cui è rappresentato
un susino, infatti nelle forme dialettali brigne o brignun
indica propriamente la pianta del susino. |
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Per altri il
nome deriva da prunetum da cui deriverebbe a sua volta
l'espressione dialettale brignè, che indica una
massa di sterpi. |
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